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Nota dell’autore
La grande domanda di ogni essere umano non dovrà essere:
"Come ho vissuto?".
La grande domanda di ogni essere umano sarà:
" Come ho amato?".
Scrivere un libro, raccogliere poesie in un unico volume, dipingere un quadro, disegnare un ritratto, volteggiare una danza, suonare un brano musicale, manipolare e creare dal nulla così come tutti gli atti creativi, è un po’ come partorire una nuova vita.
La tua nuova creatura è nata.
Dopo averla pensata, desiderata e concepita, segue un periodo di gestazione (più o meno lungo) in cui tu, madre o padre, ti appresti a curare ogni minimo dettaglio perché si sviluppi in salute, mantenendo te stesso nelle condizioni ottimali così da arrivare pronta e pronto al parto. I cosiddetti controlli di routine insomma.
E non vedi l’ora di puntare il tuo sguardo sul corpicino della vita appena nata, toccarlo, odorarlo, coccolarlo e…condividerlo con il resto del mondo.
Ma il parto…non è mai facile, mai scontato. Il travaglio può durare così a lungo che, se non interviene una mano amica ed esperta a sostenerti e operare insieme a te, ricordandoti di respirare lentamente, dare forza a tutti i tuoi muscoli, tu padre, tu madre rischi di perderti, sopraffatto dal dolore.
Serve mantenere lucidità e attenzione, certezze e priorità, affidamento e fede.
Così è stato per me.
"Parto (partorire me stessa)" questa terza raccolta, ha visto la luce martedì 8 agosto 2017alle ore 22.45 ,in una notte di full moon, cullata dalla brezza montana.
Il parto è durato un intero anno, tra contrazioni dilatate e picchi di notevole intensità, alternate a fasi di rilassamento silenzioso , necessarie quest’ultime per riprendere vigore, per essere pronta ad accogliere la contrazione successiva, che gradualmente sarebbe arrivata più veloce , più forte, più e basta.
Durante questo periodo in cui tutto era ormai pronto, mancava però l’essenziale: la certezza che sarebbe nata, proprio ora, ancora una volta da me.
Non respiravo abbastanza, non fluiva in me la Forza assoluta, la sola che potesse "far uscire" quell’insieme di "pezzi di cuore" che formano l’organismo intero frutto dell’Amore.
In questo lungo anno 2017 sono stata accudita e circondata da più mani che mi hanno più o meno consapevolmente sorretta e aiutata a partorire me stessa.
E’ accaduto quando i tempi erano maturi, in estate, complice la luna piena, contemplata nella quiete stellata insieme ad anime antiche, a distanza, nello spazio e nel tempo.
" Pensa Mida, la luna…Alzi gli occhi al cielo e vedi una cosa luminosa che ha i suoi ritmi e non i nostri; interviene in modo silenzioso e inspiegabile nelle nostre vite; sai che c’è, ma per una strana combinazione di velocità, tutti possono vederne solo una faccia e nessuno può vedere l’altra".
Pensa Mida…e mi giunge in dono l’immagine catturata in un unico scatto che pare…pare l’occhio di Dio.
Full moon, luna piena.
Così ondeggiando pur rimanendo seduta come è l’atto di chi accompagna il parto, con la presenza di chi mi assiste, sfilando una parte di sé per unirsi a me, recito la "mia" preghiera come mantra che accompagna il viaggio della nuova creatura:
"Spirito di Dio
Circondami e soffiami
Rendimi forza".
Ecco che prende fiato e si libera il pianto della vita e io che sono madre, divento fragile figlia di me stessa.
Con gratitudine a Colui che era, che è e che sarà nei secoli dei secoli. AMEN
LA VITA SI SVILUPPA DONANDOLA
Arrivo dopo aver compiuto, passi dopo passi, ad alimetare queste pagine
sposando la pedagogia della lumaca di Zavalloni e la filosofia di
Sepulvèda con la sua lumaca che scoprì l'importanza della lentezza.
E' stato in questi mesi, dal saluto-
un passeggiare inteso come "un partire per arrivare, ma senza
impegno,perchè ci si può fermare prima o cambiare percorso,inseguire
un'altra idea,prendere una strada secondaria, fare una
digressione......improvvisare il percorso, decidere di volta in volta la
rotta,girare a vuoto nella penombra, non avere paura di ascoltarsi."pag
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Ecco così, con l'unica differenza che gli impegni sono stati molti e lo
sono tuttora, ma con la consapevolezza che essi portano a sviluppare la
Vita donandola.
Perciò sappiate che sto vivendo e sto donando (e viceversa). PUNTO.
Il sito vive, viene visitato quotidianamente e non è nato per fare
audience ma per diffondere semi nel mondo, moltiplicare la speranza,
sostenere la positività, alimentare l'Amore con piccoli atti donati in
modo capillare e, per qualcuno, poco visibile ma, per molti, in modo
molto potente,lento,ma potente.
In questi caldi giorni d'estate alcuni impegni chiamano pausa, ma la
Vita urla richieste di azione e dunque "Ciak, si gira.Buona la prima!".
Molti progetti stanno prendendo vigore....
Alla prossima!
Mida